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Buoni fruttiferi bloccati per morte di uno dei cointestatari: cosa succede?

Buoni fruttiferi bloccati per morte di uno dei cointestatari: cosa succede?

I buoni fruttiferi postali sono un investimento sicuro e redditizio a lungo termine, ma cosa succede quando uno dei cointestatari muore? In questo caso, i buoni fruttiferi possono essere bloccati fino a quando non si risolve la questione dell’eredità.

Innanzitutto, è importante sapere che un buono fruttifero postale può essere cointestato da più persone, e ogni cointestatario ha diritto alla propria quota di interessi. Nel caso in cui uno dei cointestatari deceda, la sua quota di interessi viene automaticamente trasferita agli eredi.

Tuttavia, se il defunto cointestatario non ha nominato un beneficiario, la situazione può diventare più complicata. In questo caso, gli eredi devono richiedere una dichiarazione di successione al notaio o al tribunale per stabilire chi ha diritto all’eredità. Questo processo può richiedere diversi mesi, durante i quali i buoni fruttiferi possono essere bloccati.

Una volta che la questione dell’eredità è stata risolta, i buoni fruttiferi vengono sbloccati. Se gli eredi decidono di riscattare il buono prima della scadenza, dovranno pagare una penalità per il riscatto anticipato e perderanno parte degli interessi accumulati.

In caso contrario, se gli eredi decidono di mantenere il buono fino alla scadenza, il valore del buono e gli interessi accumulati verranno divisi tra gli eredi in base alla quota di eredità.

In conclusione, se uno dei cointestatari di un buono fruttifero postale muore, i buoni possono essere bloccati fino a quando non si risolve la questione dell’eredità.

Gli eredi dovranno richiedere una dichiarazione di successione per stabilire chi ha diritto all’eredità. Una volta che la questione dell’eredità è stata risolta, i buoni possono essere sbloccati e il valore verrà diviso tra gli eredi in base alla quota di eredità.

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